Gestione del cambiamento e controllo di gestione: le tre C per il successo delle farmacie nell’era digitale
Gestire il cambiamento, garantire la tempestività dei dati, rilevare le anomalie e creare un sistema predittivo efficace: sono azioni che non possono più essere rimandate dalle farmacie.
Per la farmacia come qualunque altra azienda, il problema è riuscire a gestire al meglio la crescente quantità di dati a disposizione per trarne un vantaggio competitivo.
Per pianificare il futuro da un punto di vista strategico, operativo e finanziario diventa, quindi, indispensabile per le farmacie conoscere e utilizzare la “regola delle 3 C”: cambiamento, competenze, costi.
Cambiamento – La rivoluzione digitale ha raggiunto anche le farmacie e l’affermarsi di nuovi modelli di business sta trasformando ogni aspetto del prodotto e del servizio, rivoluzionando i processi fondamentali che governano partnership, raccolta dati, fissazione dei prezzi, gestione delle risorse umane e dei capitali. Il controllo di gestione penetra tutte le attività aziendale per cui “condivisione” e “partecipazione” devono essere processi profondi ed inarrestabili per gestire con efficacia il cambiamento e per evitarne il fallimento per motivi di boicottaggio e/o di incapacità di utilizzare gli strumenti digitali innovativi.
Competenze – La crisi generata dalla pandemia ha insegnato che bisogna affrontare il presente con una più adeguata e maggiore preparazione, con la flessibilità di strumenti e tecniche gestionali che richiedono un’assonanza completa tra conoscenza umana e tecnologia. Una armonia che deve essere trovata ed attuata anche tra le diverse generazioni a condizione che si sia sempre disposti a rinunciare alle consuete abitudini tecnico-operative per vivere efficacemente e senza timori il cambiamento. E’ solo attraverso un percorso di crescita culturale e delle competenze anche digitali che l’impresa potrà ottimizzare l’impatto rilevante che la trasformazione digitale sta avendo sulle organizzazioni aziendali.
Costi – Il timore per la farmacia che i costi da sostenere per gli investimenti in tecnologia ed in formazione siano troppo rilevanti è, senza dubbio, una teoria sbagliata dietro alla quale spesso si nascondono le carenze relative ai due punti precedenti: paura del cambiamento ed insufficienza delle competenze.
Oggi, grazie ai diversi crediti d’imposta e alla finanza agevolata, tutte le farmacie ( anche le più piccole) possono e devono sostenere costi per affrontare il cambiamento.
Più che un timore del costo dell’investimento, occorre soprattutto un cambio di mentalità aziendale.
Con un efficiente attività di controllo tutte le farmacie potrebbero gestire la flessibiltà e automazione dei processi e tempestivamente le informazione.
Molte farmacie hanno e stanno investendo in “Industria 4.0” solo con una visione di miglioramento dell’efficienza produttiva, ma senza avere competenze e strumenti per trasformare in informazioni per le decisioni i dati provenienti da software diversi. La sfida non è solo nell’avere tecnologia, ma soprattutto nel saper utilizzare le informazioni in modo intelligente.
La mancanza di competenze, l’incertezza del ritorno dell’investimento in tecnologia per l’organizzazione dei dati da trasformare in informazioni e la resistenza del management e dei dipendenti non sono più scuse accettabili.Le farmacie devono investire nelle “tre C” senza remore per garantirsi un sistema di controllo di gestione al passo coi tempi.
Per la farmacia, la sfida più difficile oggi non è solo sulle competenze, ma anche culturale, che vuol dire rimettersi in gioco e cominciare a ragionare in ottica manageriale. L’innovazione digitale, unitamente al momento di crisi che si sta vivendo, non forniscono solo nuovi strumenti di lavoro e non si limitano solo ad agire da leva per il cambiamento, ma impongono un ripensamento radicale del modo di stare sul mercato.
Le farmacie che non riusciranno a prevedere scenari diversi ed ad adattarsi rapidamente all’evoluzione dei medesimi, subiranno perdite di competitività tali da mettere a rischio la continuità aziendale.
Oggi è fondamentale per la sopravvivenza dell’impresa farmacia acquisire quella conoscenza che garantisca la possibilità costante di analizzare i dati, trasformarli in informazioni per le decisioni operative e finanziarie in tempo reale.
Le farmacie devono investire nelle “tre C” senza remore per garantirsi un sistema di controllo di gestione al passo coi tempi.
La sfida più difficile oggi per le farmacie non è solo sulle competenze, ma anche di carattere culturale, perché anche la farmacia dopo il periodo pandemico deve rimettersi in gioco e cominciare a ragionare in ottica manageriale.
Il momento di crisi che si sta vivendo e l’innovazione digitale, impongono un ripensamento radicale del modo di stare sul mercato da parte di tutte le aziende ed anche per le farmacie. Le farmacie che non riusciranno a prevedere scenari diversi ed ad adattarsi rapidamente all’evoluzione dei medesimi, subiranno perdite di competitività tali da mettere a rischio la continuità aziendale.
Certamente l’incertezza che permea ciascuno scenario richiede necessariamente una continua revisione in funzione degli eventi aziendali e socio/economico che si succedono; se ne deduce, quindi, che è un valore aggiunto irrinunciabile per le direzioni aziendali poter confrontare quotidianamente andamentali economico/finanziari consuntivi con valutazioni previsionali; valore che solo un sistema di Business Intelligence flessibile può garantire.
Prevedere significa pianificare il futuro da un punto di vista strategico, operativo e finanziario e prepararsi quotidianamente a simulazioni frutto di un attento lavoro di analisi dei dati, di valutazioni relative alla struttura aziendale e di target che si vuole ragionevolmente raggiungere; l‘unica strada percorribile per la semplificazione e per l’efficacia applicativa, anche per la farmacia, è utilizzare uno strumento come il controllo di gestione.