L’agenzia delle Entrate ritorna sul tema degli esoneri Iva connessi alla pandemia Covid-19, per chiarire ulteriormente la portata delle disposizioni emanate durante l’emergenza.
Sono due, in particolari, i punti approfonditi. In primo luogo, le prestazioni relative a tamponi antigenici o a test sierologici erogati dalle farmacie. A prescindere dall’intervento di personale medico o infermieristico queste due tipologie di test sono, ai fini Iva, esenti con diritto a detrazione.
Nello specifico, la risposta 354/2021 dell’Agenzia delle Entrate – oltre a ribadire che le prestazioni di servizio esonerate da Iva dall’art.1, comma 452, della Legge di Bilancio 2021 sono solo quelle direttamente connesse alla cessione di strumentazione per diagnostica Covid-19 in vitro nel rispetto dei requisiti previsti dalla direttiva 98/79/CE e in conformità ai codici Taric individuati dall’agenzia delle Dogane e Monopoli (Adm) con la circolare 9/D/2021 – afferma che tale esenzione è speciale e prevale sempre su quella generale dell’ art.10 del DPR 633/72.
Segue poi una risposta in merito alle cessioni di soluzioni idroalcoliche, che rispettano la finalità sanitaria e quindi sono di per sé esenti da Iva fino a quando la destinazione alimentare o cosmetica non risulta dalla natura dell’acquirente o dal suo settore di attività.
Attraverso la consulenza giuridica 5/2021, l’Agenzia ribadisce in modo chiaro che la finalità sanitaria, sottesa ai beni elencati nell’ articolo 124 del DL 34/2020, è da ritrovarsi in via generale e in modo oggettivo nella natura dei beni, e non nella finalità che gli stessi possono avere al momento della destinazione finale.
Una precisazione che porta con sé due conseguenze:
- Le cessioni precedenti all’individuazione della destinazione finale sono esonerate;
- In sede di verifica e di individuazione dell’utilizzo non sanitario della soluzione idroalcolica è possibile, se non desumibile dalla natura del cessionario o dal settore di attività, produrre ogni altro documento utile.
Le specifiche riportate mirano a chiarire e rendere più univoche le disposizioni che, probabilmente in quanto emesse nel pieno dell’emergenza, non sono finora state immediate e di facile comprensione.
di Agnese D’Amico
Ripreso da Fpress.it il 21/05/2021