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Decreto Sostegni: Novità per le Farmacie

Nel decreto “Sostegni”, entrato in vigore il 23 marzo 2021, tra le misure atte a riconoscere contributi a fondo perduto per gli operatori economici con perdita di fatturato, la proroga della cassa integrazione e lo stralcio delle cartelle fino a 5.000 euro, sono previsti anche importanti interventi in materia di salute e sicurezza che coinvolgono in primis le farmacie e i farmacisti.

Si parla di un nuovo modello di Farmacia che oltre al farmaco assicura ai cittadini “una serie di prestazioni aggiuntive” e la cui remunerazione dovrà basarsi necessariamente su un sistema che ne valorizzi questa nuova funzione. 

Il decreto riconosce l’importanza delle farmacie e del difficile periodo che stanno affrontando che potrebbe portarle alla chiusura per un calo di spesa “convenzionata”.

Pertanto, al fine di “rafforzare strutturalmente la resilienza, la prossimità e la tempestività di risposta del Servizio sanitario nazionale alle patologie infettive emergenti e ad altre emergenze sanitarie”, la misura ha riconosciuto, sempre in via sperimentale, per gli anni 2021 e 2022, una remunerazione aggiuntiva in favore delle farmacie per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Ssn.

Tale importo sarà erogato nel limite di 50 milioni di euro per l’anno 2021 e di 150 milioni di euro per l’anno 2022, da adottarsi con decreto del ministro della Salute, di concerto con il MEF e previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra Io Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.

La remunerazione aggiuntiva si baserà sulle seguenti componenti:

  1. una percentuale fissa a valere sul prezzo al pubblico al netto dell’IVA per singola confezione, uniforme per tutte le tipologie di farmacia e di farmaco;
  2. una quota variabile per confezione, che varia per scaglioni di prezzo al pubblico al lordo dell’IVA;
  3. una quota premiale, applicata ad ogni confezione di farmaci generici ed originator con prezzo pari a quello di riferimento, non soggetto a sconto da parte del SSN;
  4. una quota “tipologica” destinata solo ad alcune categorie di farmaci individuate sulla base di tipologia (rurale, urbana etc..) e fatturato. Tale quota è destinata a valorizzare il servizio reso dalle farmacie periferiche e a minor fatturato con il SSN.

La somministrazione dei vaccini da parte dei farmacisti sarà, invece, remunerato con le risorse già stanziate per la sperimentazione della farmacia dei servizi e con le maggiori risorse stanziate per la sperimentazione delle nuove modalità di remunerazione dei farmaci a carico del Ssn.

di Manuel Botrugno

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