Alle 09.01 erano già state trasmesse 59.025 richieste di prenotazione del bando “Impresa Sicura” da parte di 42.753 imprese per un importo di 498.841.142 euro, con un picco di accessi di oltre 600.000 sul sito.
Dopo undici minuti le prenotazioni erano diventate 91 mila.
Alle 9,42 erano 110.749 per oltre un miliardo di euro di richieste di rimborsi.
Come dimostrano i numeri pubblicati sul sito di INVITALIA, sono numerose le imprese che hanno dimostrato enorme interesse nell’incentivo del governo, denominato Impresa Sicura, destinato alle a chi ha acquistato i cosiddetti DPI per il contenimento dell’epidemia da Covid-19.
Tale misura, infatti, rimborsa l’acquisto di mascherine filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3; guanti in lattice, in vinile e in nitrile; dispositivi per protezione oculare; indumenti di protezione quali tute e/o camici; calzari e/o sovrascarpe; cuffie e/o copricapi; dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea; detergenti e soluzioni disinfettanti.
L’importo massimo rimborsabile è di 500 euro per ciascun addetto dell’impresa richiedente e fino a 150 mila euro per impresa.
Le imprese interessate hanno prenotato il rimborso già da oggi 11 maggio e possono continuare a darlo fino al 18 maggio 2020, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18.00, attraverso uno sportello informatico dedicato, raggiungibile dal sito di INVITALIA.
Dopo aver effettuato la prenotazione attraverso il sito, seguirà la pubblicazione di un elenco in ordine cronologico di arrivo, delle imprese ammesse alla presentazione della domanda di rimborso, che potrà essere compilata dalle ore 10.00 del 26 maggio alle ore 17.00 dell’11 giugno 2020 sempre attraverso procedura informatica.
I rimborsi, assicura Invitalia, verranno effettuati entro il mese di giugno.
La dotazione complessiva del bando è di 50 milioni di euro, risorse disponibili stanziate con fondi Inail in base al Cura Italia, ma considerato che solo nel primo giorno sono giunte richieste per complessivi 500 milioni di euro, rimane da capire se esaurite le risorse, è logico tenere ancora aperta la fase 1 e se vale la pena presentare domani altre richieste.
di Ilaria Rizzo